
Non sempre cellulosa per produrre carta: innovazione e sostenibilità nel settore cartario
Trasformare gli scarti in opportunità: l’utilizzo di fibre alternative per la produzione di carta
Negli ultimi anni l’industria cartaria è sempre più attiva nella lotta alla Deforestazione e alla salvaguardia della Biodiversità. Contemporaneamente, la produzione di cascami tessili e residui agricoli nel mondo ha raggiunto livelli esorbitanti. Entrambe queste criticità rappresentano un problema ambientale ma anche una straordinaria opportunità per chi decide di guardare oltre. Questa è la storia di un’innovazione che ha visto cascami tessili, quali la seta e residui agricoli quali il kapok, rinascere sotto una nuova forma: la carta.
Carta con fibre alternative: cos’è e come si produce
La carta con fibre alternative è un materiale innovativo ottenuto attraverso il recupero e la trasformazione di scarti in supporti cellulosici. Questo processo rientra nell’ottica dell’upcycling, permettendo di sfruttare fibre alternative alla cellulosa tradizionale. Il metodo di produzione prevede la miscelazione di fibre non-wood quali seta, lino, kapok, bambù, canapa, bagassa e così via, con altri componenti, per ottenere un materiale con proprietà speciali in termini di appearance, texture e resistenze meccaniche. L’obiettivo è sviluppare una carta con caratteristiche fisiche superiori, ideale per applicazioni specialistiche e di alto valore aggiunto.
L’uso della seta nella formulazione della carta: proprietà e vantaggi
Flavia Rosa, laurea triennale e magistrale in Ingegneria Chimica con una specializzazione in Product Engineering, è ora al terzo anno del Dottorato in Industrial Product and Process Engineering presso l’Università Federico II di Napoli. É una giovane ingegnera chimica, che ha intrapreso un percorso di dottorato industriale con l’obiettivo di studiare l’integrazione delle fibre alternative all’interno della formulazione della carta, al fine di sostituire una parte della cellulosa vergine. Questo approccio consente di ottenere in taluni casi un materiale più elastico e resistente, in altri più rigido e più brillante, sfruttando le proprietà uniche di ciascuna tipologia di fibra. L’ impiego di tali fibre nella carta offre vantaggi in termini di texture e durabilità, portando a soluzioni innovative e sostenibili nel settore cartario.
Dal laboratorio all’industria: il percorso della ricerca
L’avventura di Flavia Rosa nella ricerca sulla carta con fibre alternative è iniziata tra i macchinari della cartiera di Fabriano e proseguirà fino ad ottobre 2025, con esperienze presso l’Innovation Center di Verona e il laboratorio di Voiron, nel dipartimento dell’Isère, in Francia.
“Non sapevo niente di carta,” confessa, “ma ho deciso di mettermi alla prova ed esplorare questo nuovo mondo.” Questo percorso le ha permesso di osservare da vicino l’intero ciclo produttivo, comprendendo le sfide e le opportunità offerte dall’utilizzo di fibre alternative alla classica cellulosa legnosa.
Ogni tappa ha rappresentato un’occasione di apprendimento, consentendole di confrontarsi con professionisti del settore e di adattare la sua ricerca alle esigenze concrete dell’industria cartaria. “Soltanto chi lavora dentro può darti le giuste indicazioni,” spiega Flavia, sottolineando l’importanza dell’esperienza pratica e del confronto diretto con tecnici e operai. Questo approccio hands-on le ha permesso di affinare le formulazioni della carta con fibre alternative, integrando le conoscenze accademiche con soluzioni applicabili su scala industriale.
Upcycling: una sfida tra sostenibilità e innovazione
Optare per un dottorato industriale piuttosto che prettamente accademico è stata per Flavia una scelta strategica, motivata dalla volontà di lavorare su progetti concreti con un impatto diretto sull’industria. “La ricerca puramente accademica non mi affascina più di tanto,” afferma, evidenziando la sua preferenza per un approccio pratico. Il dottorato industriale le ha permesso di verificare le possibili applicazioni reali di fibre alternative, osservando come la ricerca possa tradursi in innovazione tangibile nel settore cartario.
L’integrazione di fibre non-wood nella produzione della carta con fibre alternative rappresenta non solo una soluzione per ridurre la deforestazione e i rifiuti, ma anche un’opportunità per migliorare le proprietà del prodotto finale. La possibilità di trasformare materiali di scarto in risorse preziose rappresenta una sfida complessa, che richiede un equilibrio tra l’ingegno accademico e la reale fattibilità industriale. Nonostante le difficoltà, Flavia ha trovato in questo percorso un’esperienza estremamente formativa, che le ha consentito di sviluppare competenze interdisciplinari e di contribuire all’innovazione del settore.
Grazie a tecniche di upcycling, la carta del futuro potrebbe essere realizzata con materiali che oggi consideriamo rifiuti. Questo approccio non solo riduce l’impatto ambientale, ma valorizza gli scarti, creando prodotti con caratteristiche migliorate e un maggiore valore commerciale. L’impegno di ricercatori come Flavia Rosa è fondamentale per trasformare questa visione in realtà, promuovendo una nuova era di sostenibilità e innovazione nel settore cartario.
