Cos’è e cosa significa in fedrigoni?
L’economia circolare è un modello di produzione e consumo basato su una serie di azioni, e di valori, fra i quali la condivisione, il riutilizzo, il riciclo di materiali. Richiede una progettazione attenta, volta ad aumentare il ciclo di vita dei beni il più possibile, facilitandone la riparazione e poi la separazione nelle varie componenti.
Dall’economia lineare a quella circolare
I principi dell’economia circolare sono l’opposto di quelli della tradizionale economia lineare, il cui schema tipico è basato sulla costante estrazione di materie prime, da cui produrre beni che presto diventano rifiuti. Questo modello si è basato sul presupposto di una disponibilità infinita di grandi quantità di energia, di materiali e di risorse, spesso a costi ridotti. L’offerta di materie prime è però limitata e ciò dovrà bilanciarsi con livelli di consumo e con una domanda di materie prime in crescita. La risposta più concreta per garantire questo equilibrio sembra provenire dall’economia circolare, che si fonda su una logica rigenerativa, che consente sì di crescere, ma non a scapito delle risorse di cui si dispone.
Quando è nata l’economia circolare?
Negli ultimi anni l’attenzione sull’economia circolare è cresciuta in maniera rilevante, accreditando questo modello come l’unica strada percorribile affinché le attività economiche attuali e future possano realmente rispondere alle esigenze dello sviluppo sostenibile e della decarbonizzazione.
Le prime correnti di pensiero risalgono all’economista inglese Kenneth Boulding, che in un suo articolo del 1966 poneva le basi di una economia evolutiva, con particolare accento sul riciclo, da cui trarre nuove materie prime ed energia. Un’importante ricerca pubblicata, poi, nel 1982 delineava la visione di un’economia circolare, con il relativo impatto sul risparmio di risorse, riduzione dei rifiuti, creazione di posti di lavoro. Gli sviluppi successivi hanno sempre più sottolineato l’idea che i sistemi economici debbano funzionare come organismi, in un “ciclo rigenerativo” dove non esistono rifiuti: i materiali biologici possono essere riassorbiti dalla biosfera e i materiali tecnici vengono trasformati in nuovi prodotti. Lo scarto è nuova risorsa.
Ellen MacArthur Foundation
La Fondazione Ellen MacArthur è la principale organizzazione non profit che promuove nel sistema economico l’economia circolare, ogni anno investendo oltre 200 milioni di dollari in progetti e iniziative correlate. La Fondazione ha individuato tre principi di base per una transizione delle aziende verso tale modello:
- eliminazione di rifiuti e dell’inquinamento. Fedrigoni si è data l’obiettivo zero rifiuti in discarica entro il 2030, garantendone il recupero al 100%. Nel 2021 abbiamo raggiunto l’86% di recupero dei nostri rifiuti grazie ad iniziative mirate che hanno coinvolto entrambe le divisioni.
- mantenere i prodotti in uso: il primo passo per allungare il ciclo di vita dei prodotti è la progettazione secondo principi di ecodesign, volto a ridurre l’estrazione di risorse e la riciclabilità. In Fedrigoni cerchiamo di riutilizzare internamente molti dei nostri scarti di produzione.
- rigenerare i sistemi naturali: è necessario creare processi capaci di supportare la rigenerazione oltre a non danneggiare l’ambiente. Il consumo di cellulosa è un tema materiale per il nostro business, ecco perché ci siamo dati obiettivi concreti: il 100% delle nostre cellulose è certificato FSC, oltre il 90% dell’acqua prelevata per i nostri processi produttivi è restituita all’ambiente dopo essere stata riciclata più volte e depurata dalle sostanze organiche e inorganiche in essa contenute.
L’economia circolare nell’industria della carta
L’industria della carta ha una storia di riciclo unica: la prima carta in epoca medievale proveniva da tessuti riciclati e quando la domanda crebbe, nel 19° secolo fu introdotta la fibra di cellulosa. L’approccio dell’economia circolare continua a servire bene il settore anche nei tempi moderni, tant’è vero che oltre il 70% di tutta la carta consumata in Europa è stata riciclata (www.paperforrecycling.eu). Fedrigoni investe nell’innovazione al fine di migliorare questo aspetto, rendendo sempre più performanti le carte riciclate e studiando nuove soluzioni per utilizzare materiali rinnovabili.
Dal punto di vista dei rifiuti, nell’industria cartaria il rifiuto principale sono i fanghi, risultato delle attività di depurazione delle acque impiegate nella lavorazione del prodotto. Nel sito produttivo di Verona abbiamo promosso nel 2021 il progetto pilota (che presto sarà esteso nei siti produttivi di Fabriano ed Arco) di un essiccatore che permette di ridurre la massa del rifiuto fangoso, rendendolo utile in altre filiere come, per esempio, l’agricoltura e la bio-edilizia.
L’economia circolare nei materiali autoadesivi
Il mercato dei materiali autoadesivi è in grandissima espansione in tutto il mondo (www.reportlinker.com) e, come parte integrante del packaging, si evolve verso una maggiore sostenibilità. Diversi sono gli aspetti rilevanti a livello ambientale (materiali utilizzati, solventi, processo produttivo), ma è la gestione dei rifiuti a rappresentare uno degli aspetti chiave. I principali rifiuti prodotti sono rappresentati da materie prime e scarti di semilavorato (mixed waste) e dalle acque di lavaggio utilizzate per la pulizia delle teste di spalmatura (sia con acqua che con solvente). In Fedrigoni tutti i rifiuti sono raccolti, separati e, sempre di più, mandati a recupero di energia o materia, azzerando i rifiuti destinati alla discarica. Nel 2021 nel Gruppo Fedrigoni abbiamo raggiunto l’86% di recupero dei nostri rifiuti promuovendo iniziative come il recupero di solventi da acque di lavaggio e iniziative di circolarità per offrire ai clienti un servizio di raccolta dello scarto dei materiali autoadesivi (glassine siliconata) con il supporto di una terza parte.
Scopri di più sulla circolarità della divisione Fedrigoni Self-Adhesives