Approfondimento

Quali sono i 7 segnali del greenwashing?

26 Settembre 2022

Con la crescente attenzione verso il cambiamento climatico e la sensibilità dei consumatori verso le tematiche green, la tentazione di dare un’immagine verde per attirare clienti è molto alta. Se però le dichiarazioni non corrispondono alla sostanza il rischio è quello di scivolare nella pratica del greenwashing, ossia di darsi una patina di società attenta all’ambientale anche se non è così.

Per greenwashing si intende una tecnica di comunicazione o di marketing perseguita da aziende, istituzioni ed enti che propongono come ecosostenibili le proprie attività, esaltando gli effetti positivi di alcune iniziative e al contempo cercando di occultare l’impatto ambientale negativo di altre o dell’impresa nel suo complesso.

Ecco i 7 segnali dietro cui si cela il rischio di greenwashing:

1) Omessa informazione (hidden trade-off)

Fare leva su aspetti dei prodotti apparentemente sostenibili omettendo informazioni rilevanti sull’impatto ambientale di tali prodotti.

2) Mancanza di prove (no proof)

Millantare caratteristiche green di determinati prodotti o dell’attività produttiva in sé senza avere delle prove o certificazioni (di terze parti) a sostegno di ciò che si sta dicendo.

3) Vaghezza (vagueness)

Fornire informazioni che in realtà sarebbero soggette a interpretazione più ampia (esempi: “prodotto con ingredienti naturali”, “realizzato con metodi amici dell’ambiente”, “fatto come una volta”).
4) Adorazione di false etichette (worshiping of false labels)

Prodotti con etichette false che riportano simboli di specifiche certificazioni o patrocini che in realtà non hanno, o addirittura non esistono.

5) Irrilevanza (irrelevance)

Fornire informazioni che non hanno nulla a che fare con l’ambiente e la sostenibilità, ma che in qualche modo fanno percepire al consumatore il prodotto di fronte a loro come ecologico e sostenibile.