La conservazione dei rapaci e degli uccelli insettivori è un tema chiave nella tutela della biodiversità. Entrambi svolgono un ruolo chiave nel mantenimento dell’equilibrio delle popolazioni di prede e nella regolazione delle catene alimentari, grazie alla loro posizione privilegiata nell’ecosistema e sono spesso considerati indicatori dello stato di salute degli habitat in cui vivono.
Da luglio 2023 abbiamo implementato, in base alle caratteristiche di ogni territorio in cui sorgono le nostre cartiere, delle iniziative per incrementare sia il benessere dell’area naturale, sia quello delle nostre persone che ne fruiranno. Tra queste:
- Installazione di casette nido su alberi ed edifici idonei, così da agevolare la nidificazione di rapaci come gheppi, civette e allocchi (che le occupano senza esitazione anche per più anni consecutivamente) e di altre specie insettivore quali rondoni e cince.
- Installazione di casette nido per chirotteri (pipistrelli)
- Installazione di fototrappole per monitorare la fauna locale
- Semina di fiori di campo di differenti specie e colori in grado di fiorire nelle diverse stagioni (primavera, estate, autunno). L’intento è quello di attrarre più specie di insetti possibili (bombi, api, farfalle, …) il cui compito fondamentale per l’integrità della biodiversità è di garantire l’impollinazione. I fiori di campo necessitano di meno manutenzione rispetto ad altre colture, rendono l’ambiente esteticamente più bello e colorato, costituiscono un rifugio sicuro e zona di caccia per micrommammiferi, rettili e piccoli uccelli
- Installazione di cartellonistica per guidare percorsi educativo-didattici di classi scolastiche in visita all’area naturale
- Realizzazione di oasi di biodiversità, consistenti per esempio in prati fioriti a bassa manutenzione
- Ingaggio di enti esterni (istituzioni scientifiche, organizzazioni ambientaliste e comunità locali), sia per agire in modo allineato alla scienza, sia per coinvolgere gli stalkeholder locali
- Monitoraggio e misura dell’efficacia delle attività
La cronostoria
A inizi 2022 insieme a una terza parte realizziamo il nostro primo Biodiversity Impact Assessment in tutte le aree in Italia in cui sorgono le nostre cartiere, per verificarne l’ubicazione rispetto ad aree protette di interesse per la biodiversità. A luglio 2022 identifichiamo Pioraco come sede del primo progetto pilota, essendo questo l’unico stabilimento sito all’interno di un’area protetta (dato emerso nell’analisi di prossimità condotta nello stesso anno). A gennaio 2023 lanciamo il pilota a Pioraco e tra giugno e dicembre 2023 estendiamo gradualmente a tutte le cartiere iniziative specifiche per quella determinata area, secondo le priorità emerse dal Biodiversity Assessment. Ad oggi stiamo lavorando per realizzare dei progetti volti alla tutela della biodiversità anche nelle cartiere di Fabriano (Italia) e nelle sedi Guarro Casas (Gelida, Spagna) e Zuber Rieder (Boussieres, Francia).
Nei prossimi mesi ci concentreremo su:
- Riqualificazione di ulteriori spazi naturali in cui i colleghi possano trascorrere le pause
- Ripristino della biodiversità esistente in ogni nostra cartiera
- Monitoraggio del ritorno dei rapaci e di altri animali chiave del territorio
La necessità di un’azione sistemica, ad impatto
La biodiversità è la varietà e variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono (Convenzione ONU sulla Diversità Biologica). Una straordinaria varietà, che determina l’equilibrio dei sistemi naturali ed è essenziale per lo sviluppo umano, grazie ai servizi ecosistemici che offre: purificazione dell’acqua, impollinazione, fornitura di legno e fibre, regolazione del clima, mitigazione delle inondazioni, offerta di spazi ricreativi e molto altro. Inoltre, come riportato nel Global Risks Report realizzato dal World Economic Forum, la metà del PIL globale (circa 40 000 miliardi di Euro) dipende dall’ambiente naturale e dalle sue risorse.
Ad oggi, stiamo affrontando crisi interconnesse: la perdita di biodiversità, i cambiamenti climatici e le disuguaglianze a livello di sviluppo umano. La perdita di biodiversità ha gravi conseguenze per la salute del pianeta, dei suoi abitanti e le sue maggiori cause sono legate primariamente allo sfruttamento del suolo dovuto ad attività umane, come l’agricoltura intensiva e l’urbanizzazione non sostenibili, ma anche all’impatto del cambiamento climatico. Invertire la rotta e salvaguardare la biodiversità è una delle sfide prioritarie attuali e in questo le aziende, attraverso azioni e leadership responsabili, devono diventare parte della soluzione.
Per Fedrigoni, questo impegno richiede obiettivi chiari e progressi concreti guidati da una visione sistemica, misurati nel tempo e nel loro impatto.